CHE ARIA TIRA
Lezioni individuali, seminari e laboratori
sull’arte del respiro
a cura di Rosa Rodriguez
“Nel primo respiro che prendiamo nascendo, nel singulto di un pianto, si gioca la prima mossa neonatale cruciale per la nostra salute futura.
Il primo respiro è quindi, quello che conta all’inizio. Poi la vita sarà ciò che succede fra quel primo respiro e l’ultimo “
Stefano Bartezzaghi.
Respirare sembra la cosa più naturale del mondo, per tutte le specie.
Sembrava, perché in questi due anni abbiamo dovuto misurarsi con l’idea che, l’aria che ci circonda, non è solo quella che ci dà ossigeno ed azoto, ma anche un veicolo di trasmissione della malattia, per questo si dovrebbe quasi smettere di respirare, per non ammalarsi.
Questo significa che il virus vive nell’aria e che per infettarsi basta respirare.
Così abbiamo dovuto misurarsi con una malattia che attacca principalmente l’apparato respiratorio provocando una vera “fame d’aria”, che solo a pensarci provoca una angoscia ancestrale.
A prescindere dai giudizi più o meno personali, che ognuno di noi può fare sulle misure sanitarie che si prendono o si sono prese davanti a questa difficile emergenza, oggi vogliamo analizzare un po’ in generale, le conseguenze di questi tempi di mascherine.
Per questo parleremo di respirazione e di voce.
Sicuramente l’uso terapeutico di una mascherina che copre il naso e la bocca, provoca un cambiamento nell’approccio respiratorio d’ogni individuo.
Stiamo combattendo un’inconsapevole guerra in maschera.
Inspirare ed espirare sono sempre azioni al centro di un equilibrio corporeo. Queste azioni, regolano anche la posizione eretta della schiena e la postura della testa, che dovrebbe accompagnare morbidamente ogni movimento del corpo, interno ed esterno.
Si dovrà evitare, nel modo più assoluto la respirazione orale (per bocca), per scongiurare il reflusso gastro – esofageo, malattia prodotta anche per l’azione dell’aria nello stomaco che arriva attraverso la respirazione orale.
Coprendo la bocca ed il naso si tende a respirare male e a forzare il volume della voce, naturalmente attutito dalla mascherina.
Credo sia importante per ognuno si noi, rivedere il nostro approccio respiratorio, soprattutto quando si sta molto tempo in questa condizione e si deve parlare a lungo.
” L’ alimentazione, l’esercizio fisico, la resilienza dei nostri geni, il fatto che siamo magri, giovani o saggi, niente di questo importa se non respiriamo in modo corretto. La colonna mancante della salute è il respiro.
Tutto parte da lì.” Da l’arte di respirare di James Nestor
Cambiare le nostre abitudini respiratorie non significa solo capire, ma è un esercizio della volontà e della costanza.
L’Associazione Cotogni propone lo studio della respirazione abbinato al suono, per la salute della voce. Le lezioni potranno essere individuali oppure verranno organizzati seminari con piccoli gruppi, sono rivolte a cantanti, attori, professionisti dello spettacolo, insegnanti, persone con problematiche di salute vocale e a tutti coloro che vogliono prendersi cura della propria voce per una respirazione corretta.
Per chi fosse interessato informarsi scrivendo un’email a:
ass.cotogni@tiscali.it oppure chiamando al cell:3392955316
"Mai la tecnica ha fatto artista nessuno, ma mai nessuno è diventato artista senza la tecnica”.
Enrico Caruso
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